"Riaperture precoci, rischiamo la quarta ondata": lo studio inviato al Cts
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Direttore: Alessandro Plateroti

“Con riaperture precoci entro aprile rischiamo la quarta ondata”: lo studio inviato al Cts

Terapia intensiva coronavirus

Lo studio inviato al Comitato Tecnico Scientifico: con le riaperture premature (ad aprile) rischiamo la quarta ondata di contagi.

Nel giorno delle riaperture arriva dalle colonne de il Fatto Quotidiano lo studio inviato al Cts. Uno studio allarmante. Il concetto di fondo è chiaro: con le riaperture precoci rischiamo la quarta ondata. E per precoci si intendono riaperture prima della fine del mese di aprile, come deciso invece dal governo.

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“Con le riaperture precoci rischiamo la quarta ondata”

Lo studio in questione porta la firma di Stefano Merler della Fondazione Bruno Kessler e, come ricostruito da Fatto Quotidiano, è stato spedito al Comitato Tecnico Scientifico nei giorni delle discussioni sulle riaperture.

Secondo lo studio, le riaperture anticipate potrebbero portare ad un significativo aumento dei contagi e ad una quarta ondata, spinta anche dalla diffusione delle varianti. A quel punto il governo potrebbe dover intervenire con nuove chiusure per limitare il numero dei decessi.

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Un rischio ragionato

Il governo, come noto, ha invece deciso di inaugurare la stagione delle riaperture dal 26 aprile. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato di un rischio ragionato, ma le riaperture passano dal senso di responsabilità dei singoli. Con l’allentamento delle misure restrittive è fondamentale rispettare le norme anti-contagio, quindi indossare correttamente la mascherina e rispettare la distanza interpersonale.

Nonostante il governo abbia deciso di procedere con gradualità, quella del 26 aprile è una piccola grande rivoluzione. Riaprono, seppur all’aperto, i bar e ristoranti che possono servire al tavolo sia a pranzo che a cena. Le scuole riaprono i cancelli ad un numero considerevole di alunni anche in zona Rossa. Sono consentiti gli spostamenti tra le Regioni (con pass verde per spostamenti tra Regioni in zona rossa o arancione). Insomma, nonostante la gradualità di cui sopra, in tutte le regioni in zona Gialla aumentano le occasioni di contatto e quindi le probabilità che il virus circoli tra le persone.

Già tra 15 giorni sarà possibile valutare la bontà della decisione del governo che ha deciso di correre un rischio considerevole. Secondo alcuni inevitabile, secondo altri decisamente inopportuno.

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ultimo aggiornamento: 26 Aprile 2021 11:11

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